I CAVALLI NORICI

testo a cura di Franco Belmonte

fotografia da www.animalinelmondo.com

Il cavallo Norico, conosciuto nei paesi di lingua tedesca come Noriker è allevato da circa 2000 anni nelle vallate alpine austriache. Le recenti statistiche e censimenti di questo raro animale domestico dimostrano come sia  in pericolo di estinzione.

Già in siti archeologici del 600 a.c. sono state trovate prove dell’allevamento di cavalli da parte delle popolazioni celtiche, in alcuni casi di cavalli "spotted", col mantello a chiazze. Alcuni secoli più tardi  dopo aver conquistato la regione ed averla eletta a provincia, i romani importarono nell’Europa centrale dalla Tessaglia, così racconta lo storico Strabone, pesanti cavalli da lavoro capostipiti di una nuova razza. La razza prese il nome dalla regione, il Noricum, come allora era chiamata la attuale Austria.

Nell’ottavo secolo, con i Franchi, sotto l’impero di Carlo Magno, fiorirono gli allevamenti di bestiame pesante, a fini agricoli e bellici. E’ della fine del medio evo la prima documentazione scritta relativa alla selezione di stalloni Norici a fini riproduttivi controllati. Le stalle si trovavano nel castello di Rief nei pressi del borgo di Hallein. L’allevamento era appannaggio dalla nobiltà. Il castello faceva parte dei possedimenti dell’ arcivescovo di Salisburgo. Era il momento dei vescovi-conti, tra loro altri grandi allevatori di cavalli e figure politiche furono in seguito i vescovi di (Brixen) Bressanone la cui area di influenza corrispondeva all’incirca all’attuale Tirolo.

L’affresco chiamato "Pferdeschwamme" di Salisburgo raffigura cavalli a sangue freddo, pesanti, di grande massa, i Norici appunto.

L’arcivescovo di Salisburgo operò la selezione del cavallo, promosse il suo utilizzo nelle valli. Indicò le linee di guida per la selezione. I suoi cavalli furono largamente utilizzati nelle parate e nelle cerimonie. I mantelli, di rara bellezza e pieni di colore.

Nel 1703 furono dettate più strette specifiche riguardo agli stalloni. I Norici erano i il fondamento del lavoro agricolo ma i contadini dell’epoca si rendevano conto che il meravigioso cavallo da parata selezionato dall’arcivescovo di Salisburgo con l’apporto di sangue Napoletano ed Andaluso ai fini della creazione di un maestoso cavallo da sella e da carrozza mal si adattava al lavoro nelle regioni alpine. Furono così riammessi alla riproduzione più rustici, forti e frugali esemplari di ricchi contadini, più tranquilli e sicuri da impiegare sugli impervi passaggi alpini.

Con il tempo, il luogo, il clima ed il duro lavoro avevano costruito un cavallo dal sangue freddo molto versatile, da montare, attaccare, utilizzato da nobili cavalieri, contadini, mercanti.

Come tutte le cose umane anche l’allevamento del cavallo Norico conobbe alti e bassi. Nel 1820 era finito, anche formalmente, il periodo dei vescovi-conti. Il primo deposito stalloni di stato fu costituito ancora nella provincia di Salisburgo con alterne fortune. Nel 1885 furono ritracciate le linee per reagire alle continue incursioni di sangue estraneo alla razza e migliorarne la qualità. O meglio, tentare di riportarla allo elevato standard che solo il tempo e la natura possono creare e mantenere.

Verso la fine del secolo fu ricreato il  registro degli stalloni e delle fattrici,che nel 1903 elencava 135 stalloni e 1081 fattrici. La marchiatura era utilizzata per riconoscere questi cavalli. Nel 1920 , raggiunti importanti risultati grazie soprattutto agli sforzi congiunti di bavaresi e austriaci, si era ormai giunti alle soglie dell’era della meccanizzazione di massa. Il numerto di cavalli iniziò inesorabilmente e rapidamente a diminuire finchè negli anni ’60 un nuovo sforzo fu compiuto per salvaguardare l’esistenza di questo cavallo non troppo grande,non molto alto,forte lavoratore. Mentre la maggior parte dei cavalli norici era baia l’influsso di razze mediterranee si manifestò con l'apparire di soggetti isabella, pomellati, roani.I cavalli dal mantello "spotted", a chiazze e primitivi, sono diventati rari.

Attualmente vengono identificate 5 linee di sangue: Volcano, Nero, Diamand, Schaunitz, Elmar.  Il cavallo Norico dei nostri giorni differisce per molti aspetti da altre razze da lavoro. E’ un cavallo con sufficiente personalità, nerbo, resistenza, agilità. E’ insomma un lavoratore "qualificato". Meno pesante del "Percheron" si trova a suo agio sui ripidi pendii dei boschi alpini costituendo almeno in certe aree particolari un "mezzo di lavoro" più economico. Purtroppo non è un campione di fertilità , così come l’haflinger, tenta per salvarsi, di diventare un cavallo sportivo… con il difetto di mangiare il doppio.

Questa breve storia è tratta da un articolo della dottoressa Pauline Van Diemen. (Breeds of livestock-Noric horse)

I miei cavalli sono nati in Tirolo, compiono 3 anni questa primavera del 2008. Li ho acquistati a Strassen, una piccola frazione non lontana da Toblach (Dobbiaco), dall’onesto e sincero Walder Gottfried che impersonifica al meglio l’antico contadino ed allevatore delle valli alpine, con pochi grilli in capo attento al solo risultato finale.

La mamma del biondo si chiama Elsa ed è molto pesante superando i 900 kg. Si guadagna da vivere trainando la carrozza e la slitta del sig. Walder. La mamma di Funny si chiama Fee, è tutta nera con la stellina bianca, è un po’ più leggera e  fa lavoro agricolo.

Il referente per la razza in Italia è la federazione allevatori provinciale di Bolzano-via galvani 38.

La manifestazione più importante , probabilmente, è quella che si tiene tutti gli anni la prima domenica di ottobre a S. Johann, un paese a pochi km da Kitzbuel.

Il modo migliore di conoscere questo cavallo è quello di andare a spasso per le malghe durante l'estate, per poterlo osservare in libertà ed in gruppo nel suo ambiente naturale.

oppure il mio indirizzo email : mr.flic@tiscali.it 

 

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